Comunicati stampa

Diritti contro il burocratismo

Diritto a una buona amministrazione, rispetto di un termine ragionevole, accesso agli atti: sono solo alcuni dei diritti fondamentali dei cittadini dell'Unione Europea, spesso non tradotti in realtà. I difensori civici dei 27 Paesi della UE intendono promuovere un'applicazione migliore di questi principi.

Burgi Volgger e i difensori civici austriaci Terezija Stoisits e Peter Kostelka.

I diritti fondamentali della UE devono essere meglio garantiti: lo hanno stabilito i 27 ombudsman degli Stati che compongono l'Unione Europea nel corso dell'8° seminario della Rete europea dei Difensori civici a Copenhagen, tenutosi di recente, e al quale la difensora civica altoatesina Burgi Volgger ha partecipato quale rappresentante dell'EOI, Istituto Europeo dell'Ombudsman. "Il nostro obiettivo", spiega Volgger, "è di rafforzare la fiducia di cittadini e cittadine nella UE e nei suoi mezzi giuridici". A questo scopo, si è discusso in particolare di una migliore applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea: "Essa", illustra ancora Volgger, "contiene tutti i diritti fondamentali, ma la sua applicazione in situazioni concrete risulta ancora troppo estranea alle persone: molti, infatti, considerano i tali diritti come qualcosa che non li riguarda, e che è di esclusiva pertinenza del mondo degli avvocati". Questo è dimostrato da un recente sondaggio Eurobarometro, in base al quale  il 72% dei cittadini e delle cittadine si sentono "non informati" sulla Carta dei diritti, e il 13% non ne ha mai sentito parlare: "È quindi compito dei Difensori civici europei tradurre questi diritti in principi concreti e avvicinarli ai cittadini nel loro quotidiano".

Soprattutto il diritto a una buona amministrazione, all'imparzialità, al rispetto di un termine ragionevole, il diritto ad essere ascoltati e ad accedere agli atti sono diritti che possono riguardare quotidianamente coloro che si rapportano con la pubblica amministrazione, "e qui c'è una evidente base comune per il lavoro degli ombudsman europei", è convinta Volgger. Essi si sono detti d'accordo sul fatto che la "buona amministrazione" debba essere intesa andando oltre al semplice riferimento al rispetto delle norme di legge: comprendendo, cioè, anche i concetti di giustizia e correttezza.

Da poco, i difensori civici e le difensore civiche della UE possono richiedere all'ombudsman europeo risposte scritte a domande sul diritto della UE e la sua interpretazione, in particolare con riferimento a casi specifici: "Questa opportunità", sostiene Burgi Volgger, "rappresenta per tutti noi un mezzo efficace per ottenere una interpretazione autorizzata del diritto europeo. Questo processo contribuisce  a rafforzare l'autorità dei difensori civici in questioni europee, e a creare sinergie tra i difensori nazionali e l'ombudsman europeo a tutela dei cittadini e delle cittadine da effetti ingiusti dei regolamenti UE".

MC

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