Comunicati stampa

Lavori Consiglio: Relazione sull’attività 2023 del Centro di tutela contro le discriminazioni

229 contatti, 165 consulenze, 49 segnalazioni di discriminazioni, in merito a riferito la responsabile del Centro Priska Garbin, che sottolinea: “C’è ancora molto da fare”

La responsabile del Centro di tutela contro le discriminazioni Priska Garbin presenta la relazione (Foto: Consiglio provinciale/Werth)

(Link foto e video in coda)

Sono 229 i contatti registrati nel 2023 dal Centro di tutela contro le discriminazioni, che in 165 occasioni ha fornito agli utenti consulenza e supporto giuridico su tematiche riguardanti la discriminazione e più in generale sulla parità di trattamento; 49 sono le persone hanno segnalato casi di discriminazione - a tutto questo si aggiungono consulenze telefoniche e a margine di eventi: è quanto ha riferito questa mattina al plenum Priska Garbin, responsabile del Centro, presentando in Consiglio provinciale la Relazione sull’attività 2023 dell’organismo di garanzia (allegata).

Il diritto irrinunciabile, indivisibile e inalienabile a una vita senza discriminazioni, si legge nella relazione, trova i propri fondamenti nella Costituzione italiana, in varie leggi statali e provinciali e nella normativa internazionale. È su questa base che, con legge provinciale n. 11/2020, è stato istituito il Centro di tutela contro le discriminazioni, che è diventato operativo due anni fa.

La consulenza e il supporto a persone vittime di discriminazione sono il fulcro dell’attività del Centro. Durante l’anno appena trascorso, ha riferito Garbin, le richieste più frequenti hanno riguardato l’ambito delle persone con disabilità e in particolare il tema delle barriere architettoniche, che rimane una questione prioritaria. Al secondo posto per numero di segnalazioni ci sono le questioni relative a razzismo e discriminazioni sulla base dell’appartenenza etnica. Mentre per questi ambiti le tutele giuridiche sono ben chiaramente definite dalla legislazione statale, e con riguardo alle disabilità anche dalla legislazione provinciale, per tutti gli altri tipi di discriminazione il nostro sistema giuridico presenta lacune normative. La parità di trattamento è tutelata in modo frammentario e ciò è anche dovuto al fatto che in Italia, a differenza della Germania, non esiste in proposito una legge organica cui il Centro antidiscriminazioni possa appellarsi nei suoi interventi. Ciò non solo complica il lavoro del Centro, ma è anche difficile da far capire agli utenti: come spiegare ad esempio a chi viene discriminato nell’accesso all’alloggio a causa della propria identità sessuale che non vi è alcuna tutela giuridica esplicita? Per questo, nella relazione Garbin esprime con forza la richiesta che sia varata una legge organica sulla parità di trattamento.

Mentre durante il primo anno di attività la maggior parte delle energie è stata assorbita dall’avviamento e dallo sviluppo della struttura, nel 2023 il Centro, che è affiancato da una Consulta formata dai/dalle rappresentanti delle diverse categorie soggette a discriminazione, ha promosso in maniera più approfondita al lavoro di prevenzione e sensibilizzazione, recandosi nelle scuole, organizzando un concorso fotografico sul tema degli “stereotipi”, un workshop presso la Città dei Ragazzi del VKE, un workshop di un’intera giornata per gli autisti e le autiste della SASA e partecipando a molti eventi.

“L’esperienza”, ha detto Garbin, “dimostra che sebbene tutti vivano ormai in una società variegata, come società ci si interroga poco su come favorire la convivenza in tutti i vari ambiti di vita. Spesso manca la consapevolezza delle dinamiche sociali e dei rapporti di forza connessi alla diversità, ma anche delle discriminazioni concrete che essa suscita: è proprio questa, però, la base per una società stabile e democratica in cui la coesione sociale e i diritti umani vengono rispettati e vissuti, affrontando positivamente le numerose e complesse sfide del futuro”. Pertanto, ha concluso la responsabile del Centro di tutela contro le discriminazioni, “c’è ancora tanto lavoro da fare”.

Di seguito, consiglieri e consigliere hanno posto delle domande, trattando questioni quali le difficoltà legate alla digitalizzazione del censimento dei gruppi linguistici e il diritto dei proprietari di locare il proprio immobile come si desidera (Süd-Tiroler Freiheit), l’atto di bruciare la bandiera LGBTQ+ agito da un consigliere provinciale (Partito Democratico), il Long Covid e la catalogazione psichiatrica di danni da vaccino (VITA), i diritti della terza età con la necessità di attivare un relativo Ombudsman e l’assistenza alle persone con disabilità nel superamento di barriere di accesso (SVP), la necessità di garantire al Centro più risorse e il fatto che si rinuncia a segnalare casi di bi- e transfobia e la necessità di aprire un canale di interazione tra Consiglio e Centro antidiscriminazioni (Gruppo verde), la necessità di superare la mediazione arrivando a effettive denunce, quando i diritti, quale quello alla mobilità, non vengono rispettati e l’odio in rete (Team K), le numerose barriere architettoniche presenti anche a Bolzano, per esempio sotto i portici e la non opportunità di trattare allo steso modo il bullismo verso chi porta il turbante sikh e il velo islamico, simbolo di sottomissione (Fratelli d’Italia), il fatto che il mese di giugno dedicato alla lotta alla omo-bi e transfobia sarebbe discriminatorio verso madri e padri cui viene dedicato solo un giorno l’anno (JWA Wirth Anderlan), l’eventuale incontro con le persone interessate in caso di segnalazioni da parte di altre persone, le cause dell’aumento del 100% delle segnalazioni relazive a discriminazioni per persone con disabilità e dell’aumento delle segnalazioni relative a discriminazioni per origine etnica (Freie Fraktion).

La responsabile Priska Garbin ha risposto evidenziando che nella prima lettera informativa sul censimento linguistico non era stato indicato che si sarebbe potuto procedere anche con modalità tradizionale; che sulla base del decreto legge 215/2003 non è legittimo fare discriminazioni riguardo alle persone cui affittare il proprio alloggio; in quanto alla bruciatura della bandiera arcobaleno, che la libertà di opinione è positiva ma non dev’essere un alibi per offendere o minacciare persone: questo limite è previsto anche dalla Costituzione che tutela la dignità delle persone; che alle persone con sindrome da debolezza cronica non è stato chiesto se sono vaccinate o no; che la discriminazione a causa dell’età è un problema effettivo e che se prima gli autisti aiutavano le persone disabili ad accedere ai mezzi, ora questo non avviene più, anche per problemi di responsabilità o esperienze negative - le altre persone del bus potrebbero aiutare; che le persone LGBTQ+ si sentono più insicure e minacciate e che la politica provinciale dovrebbe promuovere il rispetto e la tutela della relativa dignità, anche promuovendo leggi apposite; che una direttiva UE da poco emanata sostiene che i centri antidiscriminazione dovrebbero poter fare denuncia, ma questo non è ancora stato recepito dalla legge italiana; che le barriere architettoniche sono soprattutto nella testa delle persone, che non includono quelle con disabilità; che i copricapo legati alle usanze religiose vanno rispettati secondo la libertà di esercizio della propria religione prevista dalla Costituzione; che il Centro non è competente per quanto citato da JWA ma interviene in caso di discriminazioni; che l’aumento dei casi non va valutato in termini percentuali, ma comunque dopo una prima fase di avvio sono aumentate le persone che si rivolgono al Centro.

Link foto (Consiglio provinciale di Bolzano/Werth): https://www.flickr.com/photos/190091852@N05

LINK video (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews)
https://we.tl/t-ckKq9d7ZaZ

Intv Priska Garbin IT (Audio e Video)
https://we.tl/t-Ht4lJc7RE0

NOTA: Nel rispetto delle disposizioni sulla par condicio in vigore in prossimità delle elezioni europee, i comunicati sui lavori del plenum vengono redatti in maniera essenziale e in forma impersonale. Le sedute saranno comunque trasmesse in diretta streaming con traduzione simultanea in italiano e in tedesco sulla pagina web www.consiglio-bz.org, e sul canale YouTube del Consiglio provinciale; aggiornamenti anche sui profili social del Consiglio (Facebook, Instagram e X).

MC

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