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Inizia il mandato di Werner Palla

Dopo la scomparsa di Steger trascorsero quasi dieci mesi prima che venisse designato un successore. Werner Palla si insediò alla guida della Difesa civica il 1° febbraio 1992. Giurista e segretario comunale, Palla aveva lavorato per quasi vent’anni presso l’Ufficio per l’edilizia abitativa agevolata, e successivamente era stato funzionario presso il Credito fondiario del Trentino-Alto Adige. Nel gennaio 1993 Palla redasse la sua prima relazione annuale, nella quale così tratteggiò la sua visione dell’ufficio del Difensore civico: “Il Difensore civico è spesso la proverbiale ‘ultima ruota del carro’. Ciò significa che le persone si rivolgono a lui soltanto dopo aver interpellato – senza successo – tutti i possibili altri interlocutori.” Spesso però il Difensore civico non può far altro che confermare agli interessati l’impraticabilità di quanto chiedono. Anche questo tuttavia è un passaggio importante, perché a quel punto il cittadino comprende che il suo problema è stato preso sul serio. La Difesa civica – Palla ne era convinto – ha il compito di trovare soluzioni, non di cercare colpevoli.

Anche Palla fu contattato all’inizio della sua attività da molti cittadini (ne contò circa 650) appartenenti alle fasce di reddito medio e basso alla ricerca di informazioni di natura giuridica su successioni, diritto di famiglia o questioni di proprietà. “Spesso si tratta di persone indifese, disilluse o malate, che esitano a rivolgersi alla pubblica amministrazione e preferiscono piuttosto parlare col Difensore civico”, scrive Palla nella sua prima relazione annuale. “Metterle alla porta sarebbe disumano. Ascoltarle non sarà forse una competenza del Difensore civico, però è un suo dovere. E nei casi in cui non poteva dare risposte o consigli precisi, egli si è rivolto ad amici magistrati e avvocati.”

Il 1992 fu l’anno del primo trasloco per gli uffici della Difesa civica, che passarono dal Palazzo Raiffeisen in via Raiffeisen 2 al secondo piano del Palazzo provinciale II in via Crispi 6. I nuovi spazi, palesemente insufficienti per l’intenso afflusso di persone, furono considerati fin dall’inizio soltanto una soluzione provvisoria. Inoltre il fatto che fossero dislocati in un palazzo provinciale metteva in discussione, secondo Palla, l’immagine di neutralità della Difesa civica.

Con la legge provinciale 23 aprile 1992, n. 10, fu intrapresa la riforma degli uffici provinciali, ormai divenuta una necessità impellente. Furono create nuove strutture e nuove ripartizioni, ma i problemi della gente rimasero gli stessi. La maggior parte delle istanze riguardava ancora il settore dell’edilizia abitativa, dove rimaneva sempre molto elevato il numero delle domande di contributo. Anche la normativa di settore continuava a essere poco comprensibile e a prestarsi a interpretazioni discordanti.

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40 anni Difesa civica in Alto Adige
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