La nascita della Difesa civica

La storia della Difesa civica in Alto Adige inizia il 23 febbraio 1983, quando il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, sotto la guida del suo presidente Giuseppe Sfondrini (PSI) e del vicepresidente Matthias Ladurner-Parthanes (SVP), approvò il disegno di legge n. 291 concernente l’introduzione della Difesa civica in provincia di Bolzano. 18 consiglieri votarono a favore, 5 furono le schede bianche: la Difesa civica in provincia di Bolzano era divenuta realtà. Com’è noto, l’istituto della Difesa civica ha radici ben più lontane nel tempo. La Svezia è comunemente ritenuta la culla della Difesa civica moderna: già nel 1809 infatti vi fu insediato il primo Ombudsman, una persona di comprovata indipendenza nominata dal Parlamento e incaricata di controllare i funzionari reali e di riferire all’assemblea parlamentare in merito all’attività dell’amministrazione. Dopo la Svezia fu la vicina Finlandia a introdurre la figura dell’Ombudsman quale organo di controllo dell’amministrazione.
A livello mondiale il modello svedese si diffuse soltanto nella seconda metà del XX secolo, in particolare negli anni ’80 e ’90, quando sorsero in vari Paesi numerose istituzioni di questo tipo che assunsero differenti denominazioni (Parliamentary Commissioner, Médiateur, Bürgerbeauftragter, Volksanwalt, Difensore civico, Defensor del Pueblo, Provedor de justiçia, Commissioner for Human Rights ecc.), tutte però riconducibili alla figura dell’Ombudsman.

In Italia fu la Toscana la prima Regione a introdurre tale istituto, nominando nel 1975 il primo “Difensore civico”. Altri 12 enti locali, tra Regioni e Province autonome, fecero lo stesso. Finalmente nel 1983 fu la volta della Provincia autonoma di Bolzano. Già da anni erano in atto tentativi di introdurre anche qui tale figura. Nel 1973, ad esempio, la Difesa civica era stata il leitmotiv della campagna elettorale per le elezioni provinciali condotta dal candidato SVP Hans Rubner. Anche i consiglieri provinciali Willi Erschbaumer (SPS) e Luigi Costalbano (NL/NS) si erano fortemente battuti per l’istituzione della Difesa civica, presentando al riguardo specifici disegni di legge, che tuttavia non riuscirono a ottenere la maggioranza necessaria. In quegli anni era data per imminente l’istituzione della Sezione autonoma di Bolzano del TAR e molti politici ritenevano che tale organismo sarebbe stato sufficiente per valutare adeguatamente i reclami presentati dai cittadini. Ma l’istituzione del Tribunale di Giustizia Amministrativa fu ripetutamente posticipata e il Consiglio provinciale decise perciò di puntare sulla Difesa civica. Anche questo progetto incontrò però più d’un ostacolo. Il primo testo di legge fu respinto dal governo centrale perché conteneva disposizioni che esulavano dalle competenze provinciali e fu pertanto modificato dalla prima Commissione legislativa presieduta dal consigliere provinciale SVP Klaus Dubis. Solo a questo punto il Governo dette il proprio consenso e la legge, la n. 15 del 9 giugno 1983, fu pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ed entrò in vigore poco dopo.

30 anni Difesa civica in Alto Adige

30 anni Difesa civica in Alto Adige

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